Foto di Haley Black su Pexels, lago di Tiberiade -
È più importante dire la verità a uno, che mezza verità a tantissima gente.
Giorgio Gaber
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,22-29)
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Mi lascio ispirare
La scena alla quale ci troviamo di fronte racconta una specie di dispersione: Gesù si è allontanato senza i discepoli, i quali a loro volta sono partiti senza di lui. Si è allentata quella fame che aveva riunito intorno a lui tante persone e ora ciascuno è tornato alle proprie occupazioni. Ma nuove persone giungono affamate da Tiberiade, desiderose di saziarsi, e dunque si riparte alla ricerca di Gesù, il quale è sempre al di là di dove ce lo aspettiamo. Occorre viaggiare per trovarlo ma ancor più fondamentale è l’intima motivazione che spinge a mettersi in cammino.
La risposta alla domanda di chi vorrebbe sempre a sua disposizione Gesù è dura e limpida come la verità. Gesù non è venuto sulla terra solamente per compiere miracoli che ci permettano di alleggerire il peso delle necessità materiali, ma per mostrare segni che solo un cuore sincero e libero è in grado di cogliere. Segni che danno un senso diverso alla nostra vita terrena.
Tra i più importanti, c’è quello di rendere grazie. Come aveva intuito Dietrich Bonhoeffer, il ringraziamento rimanda indietro al Dio che dona, e poi di nuovo avanti al Dio che avanza richieste, per trovare infine in Lui la giustizia, nuovamente donata per noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale fame mi spinge a cercare Dio?
In quale luogo della mia vita penso di poter trovare il Signore?
Quali segni attendo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Maggio
2025
Al di là dei nostri bisogni
commento di Gv 6,22-29, a cura di Fabrizio Barbieri