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Il viaggio spirituale non consiste nell’arrivare a qualche nuova destinazione, dove il viaggiatore conquista una cosa che prima non aveva o diventa ciò che ancora non era. Consiste invece nel dissipare la propria ignoranza su se stessi e sulla vita, e nella graduale crescita di quella comprensione che dà l’avvio al risveglio spirituale. Trovare Dio è raggiungere se stessi.
Aldous Huxley
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 14,6-14)
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Mi lascio ispirare
La fede fa cambiare prospettiva: due persone che vedono la stessa cosa possono averne un’esperienza opposta, o semplicemente diversa. Non è questione di mostrare, come chiede (anche comprensibilmente) Tommaso. È questione di sentire, conoscere, credere.
Questa è la consolazione di cui parla sant’Ignazio: vedere le cose che accadono fuori e dentro di noi insieme al Signore, cercando di svuotare se stessi per fare spazio alla sua opera, di lasciare che si mostri in me.
Ma non è facile: la via per arrivare è stretta, la verità sembra oltre le nostre forze. Bisogna andare oltre i facili entusiasmi, oltre la nostra fede iniziale forse ingenua; poi attraversare la Passione: il dolore dei nostri limiti, la disillusione di vedere un mondo crudele, la consapevolezza del nostro peccato. Solo alla fine arriveremo al centro di noi stessi e potremo vedere che il Padre è anche lì, e che in questo viaggio il Figlio ci ha prima aperto la strada e poi accompagnato lungo tutto il percorso.
E quando vedremo questa nuova vita, allora sì che potremo riconoscere e chiedere, grazie a Lui, ciò di cui davvero abbiamo bisogno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo la mia fede si è evoluta nel tempo?
Quali richieste ho fatto al Padre che sono sembrate ignorate? Quali invece sono state esaudite?
In cosa riconosco le opere del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Maggio
2025
La via verso noi stessi
commento di Gv 14,6-14, a cura di Gloria Ruvolo