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Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano
Emily Dickinson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 9,30-37)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Mi lascio ispirare
Il cammino che Gesù compie con i suoi discepoli è un cammino fatto di parole e di gesti che portano in sé insegnamenti preziosi.
Oggi il Maestro vuole mostrare ai suoi il modo più autentico e semplice di vivere: non gareggiare per essere primi o mettere i piedi in testa agli altri, ma imparare piuttosto a mettersi agli ultimi posti, facendosi servitori dei propri vicini con amore. Quello che insegna, anzitutto lo vive nella sua persona: per primo si fa servo e dona la sua vita a coloro che gli stanno vicino.
Fermiamoci a contemplare il modo e lo stile in cui egli stesso vive questo.
Ti chiediamo, Signore, la grazia di poter vivere anche noi nella nostra quotidianità il tuo modo di farti servo per amore nei confronti dei nostri fratelli e sorelle.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni della mia quotidianità ho la possibilità di vivere il mio servizio ai fratelli e alle sorelle?
Cosa significa per me vivere il servizio?
Quali sentimenti mi abitano quando riesco a mettermi al servizio e quali, invece, quando tendo a trattenere qualcosa per me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Febbraio
2025
Servi per amore
commento di Mc 9,30-37, a cura di Sara Zaccarini