Foto di yueshuya da Pixabay -
Chi semina Amore, raccoglie felicità.
attribuita a William Shakespeare
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Mi lascio ispirare
In un tempo in cui sento il mondo aggressivo, egocentrato, incapace di fermarsi e rispettare i limiti e i bisogni altrui e in cui sento il bisogno di difendermi, tu mi chiedi di lasciare che il mondo mi colpisca in pieno viso con tutta la sua brutalità.
Mi chiedo che senso abbia questo tuo invito, mi chiedo perché mai dovrei non difendermi.
Chiudo gli occhi e lascio che il mondo fuori da questa stanza in cui scrivo mi arrivi: c’è tanta fretta, c’è buio.
Resto ad occhi chiusi con quel perché? che pesa sul cuore.
Nel buio dei miei pensieri arrivi Tu: tu che stai in silenzio e ascolti, tu che cammini chilometri al freddo e al caldo della tua terra senza preoccuparti della fatica, tu che osservi e lasci che la tua vita e quella del tuo popolo ti colpisca. Incontri uomini e donne che non hanno il coraggio di avvicinarsi a te, uomini e donne che non credono più che c’è un Amore su misura per loro, uomini e donne che soffrono. Incontri misericordia, impari il dolore del tradimento. Ci insegni alla fine che l’amore è la tua croce. Svetta da lontano sulla folla e riempie le nostre vite, asciuga le nostre lacrime, ci fa ridere e scoprire l’amore in ogni sua forma. La tua croce, la tua voce è un monito per essere felici: ama, perdona, sii felice, sii triste, accogli il buio, accoglie il dolore altrui, sii balsamo per le ferite, sii misericordia, sii gratitudine, sii luce.
Anche nel buio dei miei occhi, la tua misura dell’amore è chiara: si deve amare oltre, per arrivare anche dove l’amore fatica ad attecchire, perché la tua Parola possa germogliare in ogni cuore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Pensa alla tua quotidianità. Cosa ti rende felice, cosa fatichi ad accogliere?
In quale occasione hai sperimentato quel “porgi l’altra guancia”)
Per chi preghi oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Febbraio
2025
La misura della croce
commento di Lc 6,27-38, a cura di Martina Pampagnin