Foto di Athena Sandrini suPexels -
Le cose terrene, piene della presenza di Dio,
sono tutte quante un segno,
su cui la fede si impegna,
ma non sono segno solo per colui che ha fede.
Carlo Carretto
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,11-13)
Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Mi lascio ispirare
Cos’è un “segno”? Gesù aveva appena dato da mangiare a quattromila persone, invitandole a condividere quel poco che avevano. Non è forse un “segno” questo? I farisei chiedono un “segno” che confermi il “segno”, che attesti che il segno dei pani viene da Dio, ma così potremmo procedere ad oltranza, di segno in segno. Questo tipo di segno deve corrispondere a delle caratteristiche che noi imponiamo “a priori”, deve essere come piace a noi.
I segni di Gesù sono un’altra cosa, sono manifestazioni della sua vicinanza all’umanità, del suo amore e della sua salvezza; sono doni, incastonati nella trama continua del nostro quotidiano, quindi vanno profondamente “riconosciuti”. Ecco la caratteristica dei “segni” che Gesù ci lascia: sono doni che vanno riconosciuti e accolti, allora parlano, allora ci scaldano il cuore, allora ci salvano.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti capita di chiedere dei segni al Signore? Qual è l’ultimo segno che hai chiesto? Perché l’hai chiesto?
Di cosa senti di aver bisogno per affidarti completamente?
Quando ti è capitato di riconoscere un segno, semplice, quotidiano, che hai sentito come un gesto di cura?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Febbraio
2025
Ancora “segni”?!
commento di Mc 8,11-13, a cura di Andrea Piccolo SJ