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Una briciola dentro un letto, per piccola che sia, cresce sempre.
Fabrizio Caramagna
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7,24-30)
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
Mi lascio ispirare
Oggi siamo testimoni non tanto di un miracolo quanto della rivelazione di Gesù a una donna pagana, di lingua greca e di origine siro-fenicia, quindi un popolo molto distante da quello “prediletto”, di origine giudaica.
La Parola di Gesù arriva a tutti e le briciole cadute a terra, proprio lo scarto che spesso viene raccolto dai cani, sono cibo che sazia. Gesù si rivela come la briciola più grande che salva tutto, non si getta via nulla. Tutti meritano un cibo di vita, che è Lui.
E la fede di questa donna, l’amore forte per la figlia, spinge Gesù a non fare distinzioni.
Senza cambiare la sua identità di pagana, questa donna va oltre, si mette in discussione, accoglie il nuovo, si mette in cammino per raggiungerlo, dà più valore alle briciole che al pasto completo che rimane sul tavolo.
Si accontenta delle briciole ma sa che anche una sola di quelle la fa riscoprire infinitamente amata, meritevole di misericordia e capace a sua volta di amare sopra ogni cosa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti sei sentito lontano, non meritevole dell’amore di Dio? E come ti sei sentito quando il Signore ti ha rivelato il suo amore?
Cosa voglio chiedere oggi al Signore, a prescindere dalla mia identità?
Quale piccolo gesto, simile ad una briciola, ti ha saziato veramente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Febbraio
2025
Una briciola che sazia
commento di Mc 7,24-30, a cura di Vanessa D'Urbano