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Se tu mi guardi con i tuoi occhi
dai quali mi viene incontro la tenerezza
e se io guardandoti con i miei occhi
ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole,
in questo scambio silenzioso
che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare,
in questo penetrare l’uno nell’altro
nel tempo con benevolenza,
ci è dato tessere la reciprocità di questo amore
e forse la gratuità.
Pablo Neruda, Se tu mi guardi con i tuoi occhi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 10,17-30)
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Mi lascio ispirare
C’è qualcosa di profondo e unico nel modo in cui Gesù guarda quest’uomo che gli corre incontro per gettarsi ai suoi piedi. Un amore profondo e forte che si esprime attraverso lo sguardo, lo sguardo di Gesù che disarma e ci ama così, nella nostra nudità, nelle nostre fragilità e paure.
Gesù ha amato quest’uomo ancor prima di sapere cosa volesse da lui; lo ha amato tanto da aspettarlo e accoglierlo, pur sapendo quale scelta avrebbe preso alla fine; lo ha amato nella sua incapacità di rinunciare a tutti i suoi beni, le sue ricchezze. E Gesù non lo giudica né lo rimprovera: continua ad amarlo, perché nella sua libertà quest’uomo ha fatto la sua scelta.
L’incontro col Signore è disarmante perché ci lascia liberi di scegliere: non ci dice cosa fare o non fare; lui indica la strada, i mezzi e gli strumenti ci vengono mostrati camminando insieme.
Gesù ci dimostra la libertà di amare anche dove noi rifiutiamo un suo invito. Ci invita a seguirlo sempre, a mollare tutto per lui, beni materiali, le paure, le ansie, i nuclei di morte, cordoni ombelicali troppo stretti, relazioni tossiche, lavoro matto e disperato, desideri di ricchezza… Ma non è facile mollare quel tutto, proprio quello di cui noi crediamo di non poter fare a meno.
Quanto è difficile entrare così carichi e pesanti nel Regno dei Cieli.
Però, ricordiamocelo, «tutto è possibile a Dio»!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Prova a visualizzare lo sguardo di Gesù. Cosa provi di fronte a quello sguardo?
Cosa fai fatica a mollare per lasciarti guidare dall’amore di Gesù?
Nella quotidianità quanto impatto hanno i “beni” sulle scelte che fai?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Ottobre
2024
Lo amò
commento di Mc 10,17-30, a cura di Vanessa D'Urbano