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Chi ben fa, sempre ora.
Francesco di Paola
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,1-4)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».
Mi lascio ispirare
L’intimità che Gesù ha con il Padre colpisce particolarmente i discepoli, i quali vorrebbero imitarla. Potremmo anche noi chiedere al Signore di insegnarci a pregare, convertire il nostro cuore per stare sempre con lui con cuore libero e sincero.
È il senso di questa preghiera: purificare la nostra idea di Padre e cercare non tanto profonde e artificiose intuizioni mentali, ma la relazione sincera, seppure a volte faticosa, con lui. Essa, infatti, è fondativa del nostro essere, ovvero ci definisce come persone. A partire da questa necessità, presentata in modo indiretto da parte dei discepoli, Gesù dà l’imperativo «Dite… ». Si tratta di un’indicazione che, apparentemente generica e sommaria, è in sé completa.
Difatti, il Padre nostro è, insieme, una preghiera di domanda, di lode e di benedizione. In particolare, Gesù ci insegna che il chiedere non è espressione di egoismo, ma di accoglienza di Dio, poiché quando il cuore è rivolto all’avvento del suo Regno, ogni richiesta si sintonizza sulla stessa frequenza di Dio e apre alla santificazione, perdona i peccati, non abbandona alla tentazione, libera dal male…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come posso crescere oggi nel ricercare l’intimità con Dio?
Cosa significa per me che Dio è Padre?
Come è santificato il suo nome nella mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Ottobre
2024
Un’intima relazione
commento di Lc 11,1-4, a cura di Marco Ruggiero