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Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.
Albert Einstein
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 23,27-32)
In quel tempo Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Mi lascio ispirare
Grazie, Padre, perché ci ricordi che quegli scribi e quei farisei, ogni tanto, possiamo essere noi. Grazie perché ci ricordi che non possiamo vivere due vite diverse, una dentro e una fuori – altrimenti sarebbe un non vivere, un continuare a non riconoscerti nei fratelli e nelle sorelle che ci vivono accanto.
Grazie perché ci aiuti a non chiuderci in legalismi e canoni, ma ci spingi ad avere cuore e mente aperta verso gli altri, verso il mondo fuori da noi e verso modi diversi e nuovi di pensare e vivere per stare in comunione con tutte e tutti.
Grazie perché ci aiuti a capire piuttosto che a giudicare e incasellare in ciò che, secondo noi, è legge oppure non lo è.
Grazie perché, a volte, restiamo bloccati a parlare del passato, a condannare quello che hanno fatto altri prima di noi e invece tu ci rilanci verso il futuro, per essere liberi, per essere portatori di un cambiamento reale davanti alle sfide che ci si presentano nel nostro tempo.
Tomaso Roncallo
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi sono sentita/o incompresa/o perché chiusa/o in schemi proiettati da altri su di me?
In quali occasioni mi sono o non mi sono soffermata/o a cercare di capire una persona al posto di giudicarla?
Cosa mi impedisce di mettere in discussione i miei comportamenti, le mie convinzioni consolidate?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Agosto
2024
Liberi dal giudizio, aperti al mondo
commento di Mt 23,27-32, a cura di Tomaso Roncallo