Foto di Enrica Bonino s.a. -
Ritengo che contro chiunque vorrebbe rinvenire nell’uomo la spiegazione dell’uomo stesso, l’uomo sia un problema la cui soluzione si trova soltanto in Dio.
Blaise Pascal
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,41-51)
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: “Io sono il pane disceso dal cielo”. E dicevano: “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?”. Gesù rispose loro: “Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Mi lascio ispirare
Siamo invitati ad approfondire ciò che fa in noi l’Eucaristia. A noi uomini dà la vita stessa del Figlio, dà la pienezza dello Spirito: viviamo già ora la vita eterna. Quindi, a coloro che affermano: “Tu non puoi essere dal cielo, tu non puoi essere da Dio perché sei carne come noi”, Gesù dice: “no, proprio il mio essere carne è il principio stesso della salvezza”.
Gesù è il Figlio se parla del Padre. Gesù sta cercando di rendere plastico un legame profondo e indissolubile con il Padre, evidenziando che la struttura della nostra fede è relazionale. Cosa significa? Perché crediamo in Gesù Figlio di Dio? Non perché qualcuno ci abbia persuasi con argomenti particolari, ma per un fatto molto semplice: tutti noi siamo figli, nessuno s’è fatto da sé. E la struttura fondamentale dell’uomo è essere figlio. Ma cosa vuole il figlio dal Padre? Essere amato incondizionatamente dal Padre che è Vita.
Gesù afferma qui due volte: Io-Sono-il-pane. Io-Sono richiama il Nome di Dio liberatore dell’Esodo, questo pane è la liberazione dell’uomo dalla schiavitù. Cosa fa il pane? Il pane fa vivere, mantiene la vita. Se la vita ci viene prima dal cordone ombelicale e poi dal latte, in seguito viene dal nutrirsi, dal Pane.
Il cibo ci alimenta, ci mantiene in vita e Gesù afferma di essere la Vita, di essere ciò che mantiene la vita. Ricordiamoci che mangiare e masticare sono un processo di assimilazione: siamo invitati a vivere l’Eucaristia come l’assimilazione del Figlio, profondo processo di assimilazione ai criteri di Dio e al legame con Lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di cosa mi nutro?
In che modo esprimo nella mia vita quotidiana la dimensione dell’essere nutrito da Dio, di Dio?
Come riconosco i segni di non Vita, l’allontanamento dalla dimensione di figlio/a?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Agosto
2024
Nutrimento per una Vita eterna
commento di Gv 6,41-51, a cura di Enrica Bonino s.a.