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Credo negli esseri umani che hanno coraggio,
coraggio di essere umani.
Marco Mengoni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 7,37-39)
Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
Mi lascio ispirare
Il gelato era il mio chiodo fisso, quando, bambino, camminavo sul lungomare. Appena vedevo qualcuno che si gustava questa bontà, mi agitavo e facevo di tutto per averne anch’io uno. Non passava molto tempo dopo averlo mangiato che ne desideravo ancora.
Nell’adolescenza sognavo di uscire la sera con la compagnia giusta. Avere una compagnia, un gruppo di amici che si trovavano insieme era il biglietto di ingresso tra le persone vincenti. Anche se ho avuto la fortuna di avere degli amici, non riuscivo a tornare a casa senza già pensare al sabato successivo.
I miei bisogni e desideri sono diventati più complessi con l’avanzare del tempo. Dovevo trovare il mio modo di seguire il Signore, la mia vocazione. Una volta data una risposta a questa domanda, altre mille ne sorgevano.
Oggi, soddisfatto e insoddisfatto allo stesso tempo, ascolto l’invito di Gesù ad andare da lui. Mi accorgo che è un invito gridato con tutte le forze. Perché Gesù grida? Egli che si presenta coma la sorgente da cui scaturiscono dei fiumi di acqua viva, perché grida? Nell’esperienza di tutti, grida chi manca di qualcosa, non chi ha fiumi da donare. Anche se una risposta non ce l’ho, mi viene da benedire quella sete che mi accomuna con tutte le donne e tutti gli uomini, compreso, e più di ogni altro, Gesù.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è uno tuo desiderio che si ripresenta sempre?
Come lo vivi?
Che cosa ti pesa e che cosa, invece, ti conforta?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Maggio
2024
Acqua che scivola via
commento di Gv 7,37-39, a cura di Stefano Corticelli SJ