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Le attività di manutenzione non pretendono di trasformare il mondo, i loro obiettivi non sono esprimibili in modo semplice, non hanno il fascino mozzafiato di attività che producono oggetti con prestazioni elevatissime, vanno continuamente e periodicamente ripetute, se hanno successo il loro effetto non si vede.
Pier Giorgio Perotto
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 15,26 - 16,4a)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Mi lascio ispirare
A tutti è capitato di avere tra le mani un capo di vestiario, un attrezzo da cucina, un libro, un pezzo di corda o un quaderno intonso o altro, e pensare: “Non mi serve oggi, ma potrebbe servirmi un giorno, lo tengo da parte”. Pur inutile in quel momento specifico, avvertiamo che ciò che teniamo tra le mani avrà in futuro una sua utilità. Così lo riponiamo nel cassetto, sulla libreria, sullo scaffale del ripostiglio, confidando di ricordarcene quando sarà il momento.
Così Gesù parlando ai discepoli consegna queste parole, per i momenti in cui essi saranno chiamati a testimoniare il Vangelo, che è una parola d’amore che si è fatta persona e un uomo che s’è consumato per mostrare il volto d’amore di Dio. Consegna una dose di coraggio, di pazienza, di forza d’animo per il futuro, quando accadrà che mura improvvise si leveranno contro di loro che vogliono amare, compiere la scelta giusta, portare avanti con coerenza un valore.
Così può essere per noi oggi. Forse qualcuno proprio in questo momento sta assaporando il gusto amaro di una violenta incomprensione, del rifiuto, dello scherno, dell’esclusione che brucia sulla pelle, per il suo dirsi cristiano o più silenziosamente per il suo agire secondo giustizia. Per tutti gli altri, è il tempo della paziente, umile, confidente dedizione al quotidiano, per “mettere da parte” la fiducia, la speranza e il mite amore, che ci serviranno quando dovremo testimoniare che il Signore Gesù con l’amore ha vinto la morte. E come con quel pezzo di corda, bottiglia, paio di scarpe, asse di legno, che abbiamo tenuto da parte, saremo contenti di aver ascoltato il nostro cuore e aver vissuto prendendoci cura della nostra relazione con il Signore, contro le voci suadenti che sussurravano: “Non è così importante, dai, lascia stare”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai vissuto occasioni di forte opposizione per il tuo essere cristiano/a? Cosa ti ha aiutato in quel momento?
Quali sono i luoghi e le situazioni nella tua vita oggi che potresti evangelizzare?
Come fai “manutenzione” della relazione con il Signore nella tua vita quotidiana?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Maggio
2024
Parola d’amore fatta persona
commento di Gv 15,26 - 16,4a, a cura di Diego Mattei SJ