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Porta itineris dicitur longissima esse.
La porta è la parte più lunga di un viaggio.
Detto latino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,1-10)
In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Mi lascio ispirare
Il tempo pasquale ci invita a transitare, a entrare in una nuova comunione con Dio e con noi stessi. Chiamati a varcare una soglia che si apre per noi “a chiamata vocale”, la sua Parola e il tono della sua voce ci conducono. Poi sta a noi attraversarLo, perché Lui è la porta, siamo chiamati a ri-attraversare e reinterpretare con la nostra la Sua vita.
Siamo invitati a dare spessore ai verbi condurre, alimentare, proteggere. Ognuno di noi è affidatario di greggi di cui prendersi cura e da cui alimentarsi. C’è uno scambio vitale fondamentale, un gregge senza pastore si disperde ed un pastore senza gregge è uno che va per campi! Un fecondo equilibrio di amore dato e ricevuto rende belle le nostre vite.
E quando il peso della fatica, i dubbi e le paure ci visitano, la Sua Parola ci accompagna verso nuovi pascoli. Gesù non fa mistero del fatto che ci sarà chi verrà a farci visita per rubare, uccidere e distruggere. Voci che con il Suo aiuto sapremo riconoscere, perché estranee a ciò che fa gioire il nostro intimo e fa fiorire il mondo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi oggi mi sento invitato a condurre, alimentare, proteggere?
Quanto tempo dedico all’ascolto della Sua voce?
Chi o cosa dovrei smettere di seguire?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Aprile
2024
Fecondo equilibrio di amore
commento di Gv 10,1-10, a cura di Narciso Sunda SJ