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Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati
[…] sarai un Uomo, figlio mio!
Rudyard Kipling, If
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,51-59)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquantʼanni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Mi lascio ispirare
Uccido la novità – prima di
raccogliere pietre – quando
mi affanno a farla mia senza
farmi nuova. Gli schemi di
sempre sono tutto: ecco, faccio
passare anche il presente.
Se pretendo di avere tasche
piene di risposte so già
tutto, se non attendo non sono
più spazio per il nuovo che
viene. E scivolo fuori
dall’esser figlia.
Ma la verità è che figlia
lo sono. Ogni volta che mi
accetto completamente
incompleta, ogni volta che
depongo le pietre e, nuova, ascolto
dire: “Io invece lo conosco”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali schemi interiori passati fatico a mettere in discussione, nel mio dialogo col Padre?
In quali aspetti della mia vita mi riconosco più profondamente figlio/a?
Qual è la novità che attendo dal Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Marzo
2024
(In)completi figli
commento di Gv 8,51-59, a cura di Melania Condò