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Il vero amore è una quiete accesa.
Giuseppe Ungaretti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Mi lascio ispirare
Migliaia di anni
di storie, di persone
che cercano in terra
l’unico amore.
Vago nel mondo
trovo schegge di cielo
e non mi sono accorto
che sei nascosto
dove non Ti vedo.
Non Ti riconosco,
perché non sei come voglio;
non Ti comprendo,
perché non Ti ascolto.
Eppure è così semplice
farsi trovare da Te, Dio
ogni uomo che incontro
non l’ho creato io.
La spasmodica ricerca
finisce quando sono
nella consapevolezza:
non mi sentirò mai unito
nella Tua pienezza
se non accolgo
che sei Padre in cielo
e Figlio nella Madre terra.
Mio fratello testimonia
la vita genitrice comune:
fa’ che siamo nella carne
del Tuo amore il lume.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali aspettative nutro nei confronti di Dio?
Dove cerco Dio? Dove invece mi fermo per lasciarmi trovare?
Come mi sento a pregare partendo dalla Parola e dalla vita stessa che mi è stata data? Quali “lumi” mi hanno testimoniato il Cristo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Marzo
2024
L’ardore della fede
commento di Gv 5,31-47, a cura di Giovanni Stefani