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… l’amor che move il sole e l’altre stelle.
Dante Alighieri, Commedia, Paradiso XXXIII, 145
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mi lascio ispirare
È difficile amare i nostri nemici. Come fai ad amare chi ti ferisce, non ti apprezza, sta con te solo per convenienza? Chi se ne va al primo temporale? Chi non ritorna? Chi è capace solo di fare uscire il tuo peggio? Chi scompare e riappare a suo piacimento?
È più facile odiare, non costa nulla.
Io ti odio.
Tre parole, una frase, punto.
Io ti odio.
E intanto il tarlo del dolore, del disprezzo, cominciano a lacerare dentro.
Io ti odio, con tutta me stessa.
Il fiato si fa corto, rimango paralizzata, perché questo sentimento mi incatena al suolo e non mi lascia libera: sono prigioniera della mia mente, che comincia improvvisamente a mentirmi.
Io ti…
Rimango senza respiro.
Poi arriva un momento in cui capisco che l’unico modo per superare una delusione è amarla e così amarmi. Perché, ti chiederai. Perché l’amore, come insegna Cristo, libera.
È come una rosa abbandonata su un tavolo, forse dimenticata da un innamorato deluso, affranto… La prendo, la porto al petto e la amo nella mia misura, a mio modo. Perché l’amore libera anche il cuore più ferito. L’amore salva anche chi si è perso. L’amore è amore e non può che ridarmi la vita e liberarmi, anche da me stessa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti incatena?
In che modo puoi fare entrare l’amore nella tua ferita e farla diventare feritoia?
In che luogo della tua vita hai la forza e il coraggio di renderti libero dall’odio per il nemico?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Febbraio
2024
Amore che dà vita
commento di Mt 5,43-48, a cura di Ester Antonia Cozzolino