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Le mie mani sono come le tue, ma ho vergogna di avere un cuore così bianco.
William Shakespeare, Macbeth
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Mi lascio ispirare
Offro doni con le mani pulite e il cuore sereno: non ci siano timori, recriminazioni, rancori covati nelle stanze del cuore che apro al mio Signore.
Posso dire «Non ho ucciso», ma cos’è poi uccidere? Uccidere è propriamente “tagliare”, poi “togliere la vita” – e in quanti modi posso togliere la vita? Uccido quando tolgo la libertà, uccido quando privo mio fratello dell’ascolto di cui ha bisogno, quando lo soffoco con le mie supposizioni e quando gli metto in bocca parole non sue; lo uccido quando ignoro il suo grido di aiuto, quando di proposito non guardo al suo bisogno… Cosa rischio di tagliare in ogni istante? La libertà, il bisogno, la dignità del fratello che ho accanto e che allontano invece di accogliere.
Ti chiedo allora, mio Dio, la forza della pace e il coraggio della riappacificazione: se qualcuno ha qualcosa contro di me, se io ho qualcosa contro qualcuno, io ti offro ognuna di queste cose, piccole e grandi, perché nelle tue misericordiose mani perdano peso e importanza, nel perdono pieno. Solo allora potrò col cuore quieto venire a te.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di sentire di “avere le mani sporche”, di aver tolto vita a qualcuno?
In quali occasioni ti è sembrato che qualcuno in qualche modo ti togliesse la vita?
Cosa hai bisogno di affidare al Signore, per avere un cuore quieto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Febbraio
2024
Un cuore quieto
commento di Mt 5,20-26, a cura di Verena M.