Ph. by Ilaria Zipponi -
Cerco di non trattenere più nulla,
lascio tutto fluire […].
La salvezza non si controlla,
vince chi molla.
Niccolò Fabi, Vince chi molla
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 1,29-39)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Mi lascio ispirare
Gesù entra nelle nostre case e ci guarisce, ci guarisce avvicinandosi a noi – dopo che qualcuno gli ha detto che non stiamo bene – e prendendoci per mano. Dobbiamo “solo” lasciargli spazio, lasciar fare a lui, e lasciare che qualcuno chieda aiuto per noi. E poi, così come fa la suocera di Simone con Gesù e i discepoli che erano con lui, possiamo essere noi a servirlo, sazi e forti di quell’amore che per primo si è accorto di noi e ci ha guarito.
Ma Gesù non viene solo per me e per le persone a me care. Gesù ha una missione più grande, un messaggio più universale. Gesù viene per tutti: non possiamo trattenerlo con noi, tenerlo per noi. Dobbiamo lasciare che vada a predicare e a scacciare i demoni anche in villaggi vicini, dobbiamo lasciarlo andare. Anche questo è un modo di adorare e di amare Gesù, che – così – ci invita ad alzare lo sguardo dal nostro villaggio, dal nostro orticello, e ad accorgerci del prossimo e dei suoi bisogni.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come riconosco che qualcuno ha chiesto aiuto per me? In quale circostanza mi è successo?
In che modo riesco ad accorgermi dei bisogni e delle esigenze delle persone a me vicine?
Quando mi è mai capitato di “pretendere” attenzioni da Gesù? Di pretendere che ne avesse solo per me non per altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Gennaio
2024
Lasciar andare
commento di Mc 1,29-39, a cura di Ilaria Zipponi