Ph. by Hester Qiang on Unsplash -
Com’è piacevole l’uomo, quando è uomo.
Menandro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Mi lascio ispirare
Elia e Giovanni Battista: due profeti che in modi e tempi diversi hanno segnato in maniera significativa la storia della relazione del popolo d’Israele col Signore.
Il primo, chiamato a risvegliare i cuori in tempi di indifferenza e scetticismo, tanto che il profeta Malachia, citato dalla risposta che Gesù dà ai discepoli, ne parla come di colui che, preparando la venuta del giorno del Signore «verrà a convertire il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri». Giovanni Battista, invece, ben presente a Gesù e ai discepoli, è venuto a preparare la strada a lui, al Signore Gesù stesso.
Due persone chiamate a risvegliare le coscienze verso una conversione di vita. Ma del Battista sappiamo bene cosa sia poi avvenuto: arrestato e condannato perché non ha avuto paura di denunciare i potenti nelle loro vite dissolute. E Gesù, nella sorte che lo attende, si paragona appunto a Giovanni: anche lui venuto a chiamare a conversione e soprattutto a seguirlo, in realtà si troverà a soffrire e morire proprio per quell’umanità per cui è venuto.
Ecco tutto il mistero dell’Incarnazione che siamo chiamati a contemplare nel Natale: un Dio fattosi uomo in tutto, perché l’uomo in lui riceva la definitiva consacrazione a figlio di Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti ha risvegliato dal torpore dell’indifferenza?
Quando ti è capitato di dover preparare una strada?
Quale mistero ti senti chiamato a contemplare oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Dicembre
2023
Uomo in tutto
commento di Mt 17,10-13, a cura di Lino Dan SJ