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Come riconosciamo le persone stanche? Sono quelle che fanno le cose senza fermarsi.
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,35 - 10,1.6-8)
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Mi lascio ispirare
Gesù, tu hai compassione di me. Ti affido la mia debolezza e la mia piccolezza, sia fisica che spirituale. Ti affido la mia semplicità. Il tuo sguardo amorevole mi dona pace e serenità.
Ero stanco e arrabbiato, perché sentivo che il mio tempo mi era stato rubato senza il mio consenso, mi era stato sottratto da attività che non volevo fare. Tu mi hai capito e mi hai sorriso. Anche se ancora non sono pienamente guarito, tu mi fai sentire il tuo abbraccio e, in più, mi chiedi di portare quello che da te ho ricevuto ai fratelli e alle sorelle che incontro ogni giorno.
Tu sei il Maestro e chiedi a me di insegnare, tu sei il Guaritore e chiedi a me di guarire, tu sei il Salvatore e chiedi a me di portare la tua salvezza nel mondo. Con la mia vita, se ti dico sì, potrò essere testimone della tua consolazione, che io stesso ho ricevuto da te. È una grande responsabilità, non mi sento degno, ma lo farò con serenità perché sei tu a guidarmi. Con questa preghiera affido me e tutte le persone che incontrerò a te, perché voglio appartenerti totalmente.
Solo così a fine giornata – interamente donata rispondendo alla vocazione di lodare, riverire e servire te, nostro Signore – posso riposare tranquillo perché stanco ma in pace.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione mi sono sentito stanco di qualche situazione che ho vissuto?
Quando mi è capitato di provare una stanchezza “pacifica” che mi ha condotto a lodare il Signore?
Per chi posso essere oggi portatore della consolazione del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Dicembre
2023
Stanco ma in pace
commento di Mt 9,35 - 10,1.6-8, a cura di Marco Ruggiero