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La diversità umana è parte del modo in cui siamo fatti a immagine di Dio.
Charles Taylor
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,12-19)
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Mi lascio ispirare
Il filo rosso che attraversa queste parole è la diversità. I dodici discepoli sono diversi fra di loro: alcuni sono ebrei di origine greca mentre altri sono ebrei di Gerusalemme; alcuni sono collaboratori dell’Impero Romano e altri sono membri di movimenti di rivolta contro l’impero romano. Anche la cerchia più ampia dei discepoli porta in sé delle grandi differenze: ci sono gli ebrei di Gerusalemme e i pagani di Tiro e Sidone. La diversità rimane nascosta dietro i nomi, dietro le provenienze geografiche, e a un occhio attento racconta di contrasti forti, popoli nemici, che non si capiscono né sono interessati a farlo. Eppure sono tutti lì, davanti a Gesù, perché sono accomunati dalla stessa esigenza: quella di essere guariti, salvati.
Anche noi, oggi, conosciamo differenze che creano distanze che sembrano impossibili da eliminare, eppure ancora oggi abbiamo bisogno di salvezza. C’è qualcosa quindi ancora oggi che ci unisce tutti: ricchi e poveri, battezzati e non, italiani e stranieri. E quel desiderio di salvezza ci rende compagni di cammino. E chi ha fatto esperienza di cammino sa che per arrivare alla meta è necessario il sostegno di chi cammina accanto a noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale diversità mi spaventa?
Quale diversità mi fa sentire accolto?
Quale distanza chiedo al Signore di colmare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Ottobre
2023
Distanze colmate
commento di Lc 6,12-19, a cura di Leonardo Vezzani SJ