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Io sono tutto l’amore che ho dato,
mare in tempesta e cielo stellato.
Poco prima di uno schianto,
un sorriso dentro al pianto!
Francesco Gabbani per Ornella Vanoni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Mi lascio ispirare
Chi è il mio prossimo? È una domanda che forse dovrei pormi ogni giorno per riconoscere chi è accanto a me come destinatario dellʼamore misericordioso di Dio Padre esattamente come lo sono io. La domanda, però, dovrebbe essere posta meglio: di chi io sono prossimo?
Nel racconto, infatti, vi è un rovesciamento di tale ruolo. Il dottore della Legge chiede: «E chi è mio prossimo?». A una prima lettura sembrerebbe che a dover essere amato con tutto il cuore, con tutta lʼanima e con tutte le forze, come Dio, sia lʼuomo caduto nella mani dei briganti. Gesù alla fine, però, domanda al dottore della Legge chi sia stato prossimo di tale uomo ed egli risponde: «Chi ha avuto compassione di lui». Il prossimo, quindi, è il samaritano! È lui che si è fatto vicino al bisognoso e non il contrario.
Il punto, insomma, non è tanto cercare chi mi è prossimo: il Signore chiede a me di farmi prossimo dellʼaltro. Contemplando questa parabola sono invitato a immedesimarmi in uno di questi personaggi: sono il sacerdote, il levita, il samaritano? Oggi potrei anche essere lʼuomo a terra o, ancora, essere lʼalbergatore, coinvolto in un ciclo di bene, spettatore della grazia, grazia da cui scaturisce la mia lode a Dio.
Lʼadesione alla Legge non può e non deve rimanere sul piano astratto della teoria: il Signore mi invita a prendere sul serio il cammino di fede, per aderire al suo infinito amore senza risparmiarmi. «Va’ e anche tu fa’ così», dice al dottore della Legge. Si tratta di un imperativo: nel rapporto con lʼaltro – e così nel rapporto con Dio – non si può pretendere di rimanere eterni bisognosi, aspettando solamente di ricevere. Riconoscendomi creatura amata dal Signore, diventa un imperativo morale per me essere portatore di questo amore nel mondo. Non posso farne a meno!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali convinzioni abitano il mio cuore di credente oggi?
Nella mia storia oggi che significato ha professarmi cristiano?
Da quali rigidità sento di dovermi liberare per passare da una fede astratta a una concreta?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Ottobre
2023
Rovesciamenti
commento di Lc 10,25-37, a cura di Marco Ruggiero