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Ho fede nei silenzi colti a un passo dal coraggio,
quando cerco di capire il senso del mio viaggio.
Ho fede nelle cose che mi aspettano domani,
nelle scarpe che porto, ho fede in queste mani.
Fabrizio Moro, Ho bisogno di credere
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,1-5)
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Mi lascio ispirare
A volte ci piace fare i cristiani rigoristi, attenti alle regole e tutte le sue sfumature. Passiamo ore, a volte giorni, settimane, anni, a discutere su cavilli teologici e puntualizzazioni liturgiche e scritturistiche. Certo, la polemica sterile, come il qualunquismo, non hanno mai fatto crescere nessuno, anzi sono fonte di confusione, a volte di offese e discussioni; tuttavia il Vangelo oggi ci invita a ricollocare la nostra fede sul suo fondamento: Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto.
Possiamo leggere la domanda dei farisei non solo come un’accusa, ma come un interrogativo comprensibile e tutto sommato lecito. Così la risposta di Gesù mostra ancora una volta tutta la sua eminente pedagogia: li conduce con il ragionamento verso ciò che possono comprendere e li invita a una professione di fede pura e semplice.
Oggi possiamo, allora, affidare al Signore tutti i nostri dubbi, senza timori. Poniamo davanti a noi, nelle sue mani, tutte le nostre incertezze, i dubbi più scomodi e le paure che ci mettono in discussione. Il Signore del sabato, il Signore del mondo, il Signore della vita e dell’amore, ci accoglierà sempre a braccia aperte, con tenerezza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono i dubbi della mia fede che oggi voglio mettere dinanzi al Signore?
Da quali rigidità faccio fatica a liberarmi?
In quale occasione ho strumentalizzato la mia fede?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Settembre
2023
Le polemiche stanno a zero
commento di Lc 6,1-5, a cura di Marco Ruggiero