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Perciò è necessario renderci indifferenti verso tutte le realtà create (in tutto quello che è lasciato alla scelta del nostro libero arbitrio e non gli è proibito), in modo che non desideriamo da parte nostra la salute piuttosto che la malattia, la ricchezza piuttosto che la povertà, l'onore piuttosto che il disonore, una vita lunga piuttosto che una vita breve, e così per tutto il resto, desiderando e scegliendo soltanto quello che ci può condurre meglio al fine per cui siamo creati
Ignazio, Esercizi spirituali
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 16,24-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dellʼuomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».
Mi lascio ispirare
Cosa vuol dire “rinnegare se stesso”? Come potremmo rinnegare i nostri desideri, rinunciare alle tante piccole cose che rendono bella e piacevole la nostra quotidianità, caricandoci solamente delle croci degli impegni e delle fatiche fino a “perdere” la vita?
Certo Gesù non sta parlando di un ipotetico disprezzo del mondo, non vuole che ci concentriamo solamente sulla nostra vita spirituale mantenendoci superiori e indifferenti a tutte le altre cose che potremmo guadagnare. Forse il punto, ancor più che nel «prenda la sua croce» sta tutto in quel «mi segua».
L’immagine migliore è quella di un cammino di cui non conosciamo ancora le tappe, o di una vacanza di cui non siamo stati noi a pianificare gli orari e le visite. Non chiedere: “Ma cosa mangeremo?”, “dove dormiremo?”, “passeremo di qui e di lì?”, “si farà almeno un po’ di questo e quello?”, “Avremo tempo per… ?”; ma semplicemente: “Vieni anche tu?”. Preoccuparsi meno del “cosa” e più del “con chi”. Non mettere condizioni ma semplicemente seguire.
«Rinnegare se stesso» significherebbe allora semplicemente godersi la vita senza preoccuparsi di determinarla, nella fiducia certa che per chi rischia le sue sicurezze e si (pre)occupa solamente di seguirLo ogni passo è custodito e accompagnato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivo il mio non essere capace di pianificare tutti i dettagli della mia vita?
Con chi cammino, e quale è la mia relazione fondamentale?
Quando ho fatto esperienza del fatto che il cammino poteva proseguire anche senza qualcuno o qualcosa che fino a quel momento avevo reputato essenziale?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Agosto
2023
E mi segua
commento di Mt 16,24-28, a cura di Harambet