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Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata.
Etty Hillesum
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Mi lascio ispirare
La guarigione del paralitico è uno dei grandi racconti di miracolo che punteggiano il ministero pubblico di Gesù. Si tratta di un simbolo in sé già potente ed esplicativo: un uomo riprende a camminare. Colui che è bloccato in un corpo rigido e ferito, che ha bisogno di altri per spostarsi da un luogo all’altro, è nuovamente abile e capace. Se il Vangelo venisse trasformato in un film di animazione, questa scena potrebbe essere muta, per commuoverci, per emozionarci, per farci sentire il gusto aspro della vita che ritorna e rinasce. È il segno fisico che parla e rende visibile la parola.
È un miracolo, ma che meraviglia contempliamo qui? Solo la possibilità restituita di camminare nel mondo? Forse vi è un’altra meraviglia ed è la rivoluzione invisibile che avviene nel profondo del cuore, dove s’annidano gli egoismi che corazzano le vulnerabilità, le piccole grandi rabbie che mascherano le paure, le viltà che incipriano gli sbagli commessi. Ecco la meraviglia! La parola di perdono pronunciata da Gesù libera l’uomo steso sul suo lettino, gli permette una vita più autentica, senza corazze, maschere e trucchi.
La guarigione delle gambe, in fondo, è ben poca cosa…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai vissuto l’ultima volta il Sacramento della Riconciliazione?
Quando hai ricevuto da qualcuno una parola di perdono che ti ha liberato?
Qual è la corazza, la maschera o il trucco a cui ora vorresti volentieri rinunciare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Luglio
2023
La rivoluzione invisibile del cuore
commento di Mt 9,1-8, a cura di Diego Mattei SJ