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Ciò che devi accettare adesso è il perdono e io ti dico che questo è la cosa più difficile da accettare e che devi farlo continuamente.
Flannery O'Connor
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,38-42)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Mi lascio ispirare
In molte occasioni della vita, applicare il principio sano della legge del taglione sarebbe già un passo in avanti rispetto alle reazioni che un torto può generare. Si tratta di una risposta proporzionale al torto subito: mettere come un guinzaglio alla sete di vendetta e di una “giustizia” dalla parte delle vittime.
Gesù non vuole scrivere una nuova legge, però dice una cosa semplice ma difficilissima allo stesso tempo: «Non opponetevi al malvagio». Si potrebbe leggere: «Opponetevi al male, vigilate e riconoscetelo, ma non scambiatelo con colui che fa del male, perché non è lui il male». Il peccato non è il peccatore, il male non è il malvagio. Il malvagio è vittima del male che lui stesso compie, è schiavo di una violenza che lui stesso non riconosce.
«Non opporsi al malvagio» significa allora non cadere nel ruolo di nemico e di vittima in cui il male ha schiacciato tutti e due, ma scegliere liberamente di guardarlo ancora come una persona e dargli un’altra possibilità di guardare a me come una persona e non come un avversario o un ostacolo al suo interesse.
Tante obiezioni realiste si possono fare a tutto questo ed è giusto ascoltarle e valutarle. E alla fine discernere cosa è il bene possibile per me e per l’altro, partendo però dal ricordo di quella volta in cui, di fronte al mio peccato, anche io ho ricevuto un’altra possibilità dal Signore.
Non si è obbligati a perdonare. Si è chiamati però a chiedere sempre la grazia di non cadere nell’illusione di un perdono facile o di un perdono impossibile. Scegliere il bene possibile, per opporsi al male evitabile.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo faccio memoria della mia storia di peccatore perdonato nella mia preghiera?
Quali esperienze di conflitto o torto si risvegliano al leggere questo brano?
Cosa non ha funzionato? Cosa avrei potuto fare diversamente? Cosa posso chiedere oggi al Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Giugno
2023
Il bene possibile
commento di Mt 5,38-42, a cura di Leonardo Angius SJ