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Togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace!
Samuele Bersani, Giudizi universali
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,39-56)
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Mi lascio ispirare
Il racconto è composto da due parti e la seconda esprime i contenuti che la prima parte manifesta con immagini semplici e forti: l’incontro di due future mamme e dei bambini che portano in grembo. Che grazia!
E loro, Maria ed Elisabetta, lo avevano ben capito, già solo per questa ragione l’incontro è soffuso di gioia, bellezza, cura, dolcezza. Tutto questo è manifestazione di Dio. Lui per primo vuole gioia, bellezza, cura, dolcezza per noi e per la sua creazione, Lui stesso nutre per il mondo il desiderio di realizzare questa possibile novità. Per questo quando siamo davanti a una donna che porta in grembo il suo bambino siamo sempre davanti a qualcosa di divino!
Ora, questo segno potente viene anche sviluppato dallo sguardo penetrante di Maria sulla realtà. Immagino Maria che – salendo verso la casa di Elisabetta – ha avuto tutto il tempo di contemplare come Dio avrebbe realizzato il sogno di questa vita piena e gioiosa. Elisabetta è la prima destinataria della contemplazione di Maria. E subito dopo ogni lettore del Vangelo, noi!
Come nel nostro grembo avviene qualcosa di misterioso e bellissimo con la formazione di una nuova creatura, così nel mondo sta avvenendo qualcosa di misterioso e bellissimo proprio attraverso di noi-Elisabetta, che ci siamo resi disponibili al disegno di Dio. Io sono piccola e insignificante, dice Maria, ma il sogno di Dio già vede in me la pienezza della sua grazia… il mondo è pieno di cattiveria e di contraddizioni, ma il sogno di Dio già vede la giustizia e il benessere per i poveri, la creazione geme violata dagli abusi e degli egoismi, ma il sogno di Dio manifesta la sua promessa di vita piena per tutti…
Come avviene questo? Non ti accorgi, Elisabetta? Avviene attraverso di noi, oggi, qui, perché Dio ha trovato chi gli ha detto di sì, chi ha dato corpo a questo sogno! E a chi altri avrebbe potuto rivolgersi se non a chi aspetta la nascita di un figlio? Buona festa del sogno di Dio!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa stai aspettando?
In che modo ti senti chiamato a portare la vita nel mondo?
In quale luogo della tua vita ti senti chiamato a stare, in questo momento?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Maggio
2023
Il sogno di Dio
commento di Lc 1,39-56, a cura di Stefano Titta SJ