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Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.
Wolfgang von Goethe
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Mi lascio ispirare
Le parole dell’angelo che Maria ascolta e accoglie in sé, unite allo Spirito di Dio, generano in lei una vita, quella di Gesù.
Anche noi possiamo vivere incontri che sono portatori di una parola che trasmette vita. Ci sono incontri che possono generare in noi il coraggio di farci giocare fino in fondo in ciò che viviamo nel lavoro/nello studio/nelle relazioni; vi sono altri incontri che, invece, generano la possibilità di trovare vita anche nei cambiamenti che inizialmente ci possono spaventare.
A volte possiamo accorgerci che ci sta venendo offerta la vita, quella piena, ma ne siamo spaventati, perché mai prima d’ora avevamo pensato questo cambiamento di rotta possibile e realizzabile nella nostra vita.
Come Maria siamo presi dal timore e dall’incomprensione e iniziamo a porre resistenza alla vita nuova che sta nascendo in noi. Lei, anche se immersa in questa paura e incapacità di comprendere ciò che le sta accadendo, riesce a compiere il suo primo passo: accoglie questa parola, chiede che essa possa compiersi, con fiducia.
Donaci, Signore, di riconoscere ciò che può generare vita in noi, affinché possiamo abbracciare sempre più la vita piena alla quale ci chiami.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali parole/incontri/situazioni della mia quotidianità sento che generano in me vita?
Cosa significa per me vivere in maniera piena?
Quali sentimenti mi abitano, pensando che il Signore mi chiama a questa vita in pienezza? Quali resistenze sento ad accoglierla?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Marzo
2023
Generare nuova vita
commento di Lc 1,26-38, a cura di Sara Zaccarini