Ph. by morecoffeeplease on Flickr (CC BY-NC-SA 2.0) -
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale, Ho sceso dandoti il braccio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 18,9-14)
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Mi lascio ispirare
Il paesaggio scorre veloce davanti al finestrino, fugge via senza che quasi me ne accorga. Così scorre la vita di un personaggio della parabola, il fariseo.
È contento di se stesso, non ha nulla da rimproverarsi. Con sincerità riconosce di compiere delle azioni buone: prega, o almeno così gli sembra, digiuna, dona una parte dei suoi beni.
In modo analogo, anche il pubblicano, esattore delle tasse, doveva aver vissuto per anni contento di se stesso: aveva degli amici, e il denaro di certo non gli mancava.
Perché oggi si batte il petto? Che cosa ha visto che non va, nella sua vita? Si è accorto che sta un gradino sopra gli altri. Gli basta un tratto di penna per prendere denaro per sé. Gli altri devono faticare duramente per avere qualcosa e poi, basta quel tratto di penna e lo perdono. Si è accorto di stare in alto quando ha sentito parlare di un uomo che persone come lui le accoglieva, senza giudicarle.
Aveva sentito parlare di un uomo che si metteva alla pari degli altri.
Il fariseo sta anche lui un gradino sopra gli altri, ma non se ne accorge.
Per lui, per noi, Gesù racconta la parabola. Per farci scendere e iniziare a vivere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi ti aiuta a ritrovare te stesso, chi ti riporta con i piedi per terra?
Come ti apre gli occhi?
Come cambia la tua preghiera quando sei con i piedi per terra?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Marzo
2023
Un gradino più in alto
commento di Lc 18,9-14, a cura di Stefano Corticelli SJ