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Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.
Alessandro Baricco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4, 24-30)
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Mi lascio ispirare
Spesso le persone disponibili ad accogliere il Signore sono quelle apparentemente più distanti da lui, quelle che non hanno più nulla da perdere: una vedova e un lebbroso pagani, che versano in una situazione apparentemente senza uscita. Questa considerazione può avere una duplice lettura.
Se viviamo in una situazione complicata per varie ragioni, o se ci sentiamo distanti dal Signore, sappiamo che proprio quella può essere una situazione privilegiata per incontrare Dio e il suo aiuto, anche in termini pratici. Questo però non è scontato, va chiesto come grazia nella preghiera, chiedendo che il Signore ci apra gli occhi per vederlo.
Da un altro punto di vista, vi è un invito a non giudicare e guardare la vita di altre persone che consideriamo distanti o irregolari. A capire che proprio loro sono oggetto privilegiato dell’Amore di Dio, per saperle anche noi amare e perché, no, lasciare che siano per noi profeti verso un Signore che ci vuole incontrare nelle nostre povertà.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi è capitato di incontrare persone che mi sembravano distanti da Dio, che sono state per me profetiche?
In quali situazioni complesse della mia vita mi sono sentito toccato dal Signore?
Quando mi capita di giudicare o di sentirmi giudicato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Marzo
2023
L’amore per chi è più lontano
commento di Lc 4, 24-30, a cura di Daniele Ferron