Ph. Ester Antonia Cozzolino -
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini,
tornerò all’origine
e torno a te, che sei per me l’essenziale.
Marco Mengoni, L’essenziale
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,14-15)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Mi lascio ispirare
In quel bicchiere di acqua e in quel tozzo di pane che il digiunante si concede come sostentamento per uno o più giorni, vi è la volontà e la necessità di eliminare ciò che non è necessario. In un mondo che ci spinge all’accumulo continuo, il digiuno diviene l’unica pratica per apprezzare quel tozzo di pane nella sua essenza.
Ma la stessa cosa vale per tante altre cose. Perché durante le ferie il nostro corpo si rilassa totalmente? Perché vive istanti di vita più piena e più consapevole. Mi viene in mente lo zaino di un viandante pellegrino quando nel suo primo viaggio per strada porta tantissima roba inutile pensando che possa servire, per poi ritrovarsi alla fine della prima tappa, incapace di continuare con tutto quel peso e decide di alleggerire il suo zaino. Comincia da un pantalone, per poi arrivare ad avere solo ciò che realmente gli serve per proseguire il suo percorso.
Quanti pensieri su noi stessi che immagazziniamo nel tempo, sbagliati, che ci portiamo come etichette e vanno a caricare il nostro zaino emotivo fino a esplodere in rabbia o apatia verso la realtà che viviamo e le persone a noi più vicine?
Il Signore in questo tempo ci invita a digiunare, a entrare nelle nostre profondità, a perdonare lati del nostro carattere che non comprendiamo, ad abbracciare ferite non ancora risolte, a non soffermarci troppo su quello che abbiamo lasciato, ad abbracciare il nostro zaino, più leggero, e continuare il nostro cammino.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è il pensiero più limitante che hai su te stesso/a?
Come puoi digiunare su questi pensieri per alleggerire il tuo zaino emotivo?
Se dovessi liberare un po’ questo zaino, cosa definiresti davvero essenziale e cosa superfluo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Febbraio
2023
Ri-tornare all’essenziale
commento di Mt 9,14-15, a cura di Ester Antonia Cozzolino