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O Gesù,
inondami del tuo Spirito e della tua vita.
Penetra in me e impossessati del mio essere,
così pienamente, che la mia vita
sia soltanto un’irradiazione della tua.
John Henry Newman
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa
Mi lascio ispirare
Il Signore non smette di parlarci in parabole, e la bellezza delle parabole è nella possibilità di parlarci in ogni momento per ciò che possiamo intendere, esattamente come avveniva ai discepoli. E proprio come avveniva per loro, in privato, quando avremo colto la possibilità di passare del tempo con lui, Cristo ci spiega ogni cosa.
In queste due parabole abbiamo due semi e due terreni che di volta in volta sono simboli di realtà diverse. Nella prima parabola vediamo come la vita in Cristo produca frutto da quello “stare” in Cristo. Immersi in lui nel battesimo, come il seme nel terreno, rimanere nel corpo della sua Chiesa, è il terreno che permette al seme di crescere e di portare il frutto che verrà colto una volta maturo.
Allo stesso modo, nella seconda parabola, la sua Parola, come seme custodito nel terreno del nostro cuore, cresce in noi, rinforza il terreno con le sue radici e può coprirci con la sua ombra.
Il regno di Dio è dunque questa inabitazione in Cristo per cui Lui è in noi e noi in Lui, e con Lui, nella Trinità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi aiuta a vivere i sacramenti come luogo di unione con Cristo?
In quali occasioni colgo nella Chiesa la bellezza e la potenza di essere immersi nella vita trinitaria?
A quali parole credo e quali semi lascio crescere nel terreno del mio cuore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Gennaio
2023
Come seme nel terreno
commento di Mc 4,26-34, a cura di Pietre Vive (Roma)