Ph. Martina Pampagnin -
Dammi i tuoi occhi, voglio vedere,
dammi le tue parole, voglio parlare,
dammi la tua opinione.
Dammi ciò di cui ho bisogno
per essere come te.
Marcela Gándara, Dame tus ojos
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 7,19-23)
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mi lascio ispirare
Sono un uomo
Col cuore di un bambino
Aspetto questo Natale
Da quando ero piccino
Desidero da tempo
Il dono che mi vuoi dare
Non ricordo cos’ho chiesto
Ma forse Tu lo sai meglio
Sei Tu la mia sete
Che trova acqua da bere?
Sei Tu il mio freddo
E il calore che ora sento?
Sei Tu la mia fame
E il cibo da mangiare?
Sei Tu il mio vagare
Che ha trovato una casa da abitare?
Sei Tu Signore l’amore
Che vuole darsi al mio cuore?
Non chiedo per sfiducia
Ma per cortesia
Aspetto da tutta la vita
Dimmi, sei Tu il Messia?
So che non vieni
Così come ti ho chiesto
Ma ciò che di Te vedo e sento
È tutto ciò che mi basta adesso.
Dammi i tuoi occhi
Perché ti possa vedere
Fa’ che ti riconosca
quando ti vedo passare
Dammi il coraggio
di saper desiderare
ciò che trasforma in un uomo
un bambino che ti ha saputo aspettare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali segni e testimonianze riconosco l’amore che viene?
Come mi aspetto che tu sia, come mi aspetto che tu venga nella mia vita?
Cosa oso chiederti direttamente Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Dicembre
2022
L’albero si riconosce dal frutto
commento di Lc 7,19-23, a cura di Giovanni Stefani