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L’amore non conosce difficoltà.
Jean Daniélou, Diari spirituali
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,5-19)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Mi lascio ispirare
Gesù discute con alcune persone che lodavano la bellezza del tempio. Il Signore predice ciò che effettivamente avverrà, la distruzione di quel tempio. Ma, al di là del fatto storico in sé, l’insegnamento che vuole trasmetterci è che nulla è eterno in questo mondo e le nostre piccole storie personali, le nostre sicurezze, entrano in una storia più grande, spesso drammatica e imprevedibile. I fatti degli ultimi anni, la pandemia e la guerra in Ucraina, per esempio, ce lo insegnano. Anche una cosa grande come il tempio di Gerusalemme potrebbe sparire da un giorno all’altro. In queste situazioni siamo fragili, ci aggrappiamo alla prima cosa che ci dà sicurezza e il Signore ci invita a non lasciarci ingannare da voci che propongono salvezze a buon mercato, ma rimanere fedeli alla relazione con lui, che invece invita tutti a stare in questa storia, dove il Signore è già presente. Sappiamo che lui è con noi, e ce lo dice poco più avanti.
In un secondo momento, infatti, il Signore parla di persecuzioni, nelle quali chi crede in lui sarà facilmente condannato anche alla morte. Questo è pure realmente accaduto nella storia, e accade tutt’oggi. Essere cristiani non è mai stato semplice, e se non saremo chiamati a subire un martirio o una persecuzione fisica, resta un dato che testimoniare seriamente il Signore nel mondo di oggi non è una passeggiata. Molte persone testimoniano in modo nascosto ed eroico il Vangelo, in tante situazioni vitali complesse e dolorose.
La conclusione sembra in contraddizione con quanto precede. Com’è possibile che, se per testimoniare Gesù potremmo anche morire, perseverando nel suo nome avremo la vita salva? Chi sceglie di testimoniare il Signore, anche nella prova sperimenta un aiuto e una consolazione che gli fanno capire che non sta buttando all’aria la propria vita. In un certo senso, nel perderla capisce che la sta veramente donando e la sta veramente spendendo perché dia frutto. Questo è possibile perché ha sperimentato un Amore più grande, generativo per sé e per gli altri. Questo è un mistero nel quale entrare e una grazia da chiedere al Signore, perché non dipende dalle nostre sole forze. È una speranza più grande, che non delude.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
A quali sicurezze mi aggrappo? Quali insicurezze mi fanno paura?
In quali situazioni della mia vita trovo difficile essere cristiano e testimoniare il Vangelo?
In che modo ti fai aiutare dalla preghiera in queste situazioni?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Novembre
2022
Una speranza più grande
commento di Lc 21,5-19, a cura di Daniele Ferron