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Bambino,
se trovi l’aquilone della tua fantasia
legalo con l’intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa’ delle tue mani due bianche colombe
e portino la pace ovunque
e l’ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell’acqua del sentimento.
Alda Merini, Bambino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,46-50)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Mi lascio ispirare
Le parole che ci vengono donate oggi sono di una potenza inaudita e si collocano dopo il racconto di una guarigione difficile, quella di un fanciullo indemoniato che i discepoli non sono riusciti a guarire.
Anche i discepoli sono malati e non lo sanno. Dichiarano con le labbra il loro amore per Gesù ma il loro cuore è lontano da lui. Sulla via verso Gerusalemme nonostante Gesù abbia già svelato loro che dovrà essere consegnato per svelare il volto vero del Padre, essi discutono su chi sia fra loro il più grande.
La grandezza di cui parlano nasconde pensieri di vanagloria, di egoismo, di divisione, necessariamente di forza e prevaricazione sull’altro, pensieri che nulla c’entrano con la vita di Gesù.
Ancora una volta il Signore ci viene incontro per operare anche in noi un esorcismo: liberarci dal male che ci spinge a dividerci dai nostri fratelli, incapaci quindi di riconoscerci figli dello stesso padre che ci ha chiamati alla vita. Lo fa con l’aiuto di un bambino, che esiste perché amato e accolto, riconosciuto dal primo vagito di vita. Chi lo accoglie, accoglie lui.
Ti affidiamo Gesù le nostre povertà, insegnaci a imparare da te, Maestro e Signore, che ti sei fatto piccolo fra i piccoli, ultimo fra gli ultimi per insegnarci che amare è servire.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando nella mia vita mi sono sentito “grande”, riuscito e arrivato?
Al lavoro, a casa, con gli amici quali sono le dinamiche che mi fanno sentire “grande”?
Cosa puoi aiutarmi a lasciare che la novità del Vangelo cambi le priorità e le gerarchie nella mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Settembre
2022
Liberàti dal male
commento di Lc 9,46-50, a cura di Maria Buiatti Luca Baccolini