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Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina…
Mario Panzeri, Nino Rastelli e Vittorio Mascheroni per Nilla Pizzi, Papaveri e papere
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,22-30)
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Mi lascio ispirare
«Sono pochi quelli che si salvano?»
Perché se sono pochi, Signore, io nemmeno mi metto in fila. Io che sono piccola e fragile e fallibile․․․ Io che non riesco, io che non ci arrivo, io che non basto, io che non posso, io che non arrivo. Io che non sono abbastanza.
La porta per entrare è stretta, ma tu, così piccola, proprio tu sei chiamata a passarci. Più piccola, più inadeguata, più lontana ti senti, più ti riscopri creatura chiamata a camminare accanto al Signore, passando per la porta stretta. Non serve sentirsi alti e bravi e grandi abbastanza; nella piccolezza serve riconoscere con onestà la chiamata: proprio gli ultimi saranno i primi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti sei sentito troppo piccolo per essere salvato?
Quale porta stretta ti ha condotto in un posto pieno di vita?
Quale fragilità affidi al Signore, perché ne faccia una ricchezza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Agosto
2022
Chiamati alla piccolezza
commento di Lc 13,22-30, a cura di Verena M.