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Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare
e la saggezza di capirne la differenza.
Preghiera Cherokee
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,13-15)
Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
Mi lascio ispirare
Ancora una volta il Signore sorprende, mostrando come le logiche del Regno dei Cieli, cioè di Dio nel linguaggio dei Vangeli, ribaltano le logiche umane. I bambini al tempo di Gesù non contavano proprio nulla. Gesù però, di fronte ai discepoli che li sgridano, ribadisce di non allontanarli.
A loro, ossia a chi è piccolo, a chi è ultimo, appartiene il Regno di Dio. Ma il Regno è anche di chi si pone con un atteggiamento da bambino: non un atteggiamento infantile, ma piuttosto un atteggiamento di chi si riconosce bisognoso di dipendere, non autosufficiente e disponibile a crescere e lasciarsi istruire dalla vita. Queste persone sono coloro che Dio cerca e avvicina a sé.
Esistono quindi due modi di essere bambini: uno è essere immaturi, infantili, e questo capita a tutti. Essere bambini nel linguaggio evangelico, invece, è avere l’atteggiamento del discepolo del Signore, di chi non smette mai di camminare e imparare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni mi capita di fare esperienza di incontro con qualcuno che è “ultimo”?
In quali aspetti della mia vita e del mio modo di amare sento che sono ancora bambino, bisognoso di crescere?
In quali aspetti sento che sono bambino in senso evangelico, guardo la realtà con sguardo generoso e semplice, senza pretese e capace di accogliere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Agosto
2022
Essere bambini
commento di Mt 19,13-15, a cura di Daniele Ferron