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Niente è troppo bello per essere vero.
Michael Faraday, Diario, 1849
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Mi lascio ispirare
Gesù ci dona oggi una bellissima “istruzione” su ciò che è falso e ciò che non lo è! Una relazione, o una dimensione della mia vita, sembra essere vera se è al medesimo tempo buona (uva e fichi) e bella! Travestimenti e mutazioni dell’aspetto esteriore non bastano a rendere fecondo ciò che ci sottrae vitalità e futuro.
Il criterio per discernere rimane sempre il medesimo: la persona del Signore e ciò che la sua vicinanza genera in noi. Sentirlo presente ci permette di alzare lo sguardo e di sorridere all’avvenire. Breccia profonda che lacera il muro innalzato dalle delusioni, dalle infedeltà e dai tradimenti.
E ci scopriamo pronti ad amare, desiderosi di scommettere e giocare. Riprende vigore la vena dell’ironia che rende più colorato e abitabile il nostro spazio vitale. Il perdono ridiventa possibile e la comunione diventa davvero eucaristica! Ci ritroviamo trasportati da un irrefrenabile desiderio di ringraziare per i tanti doni ricevuti.
Donaci oggi Signore di sperimentare ciò che abita il cuore di chi custodisce fedelmente il gregge affidatogli, di chi genera frutti saporiti che sanno della tua dolcezza!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale sapore hanno i frutti di cui abitualmente mi cibo?
Cosa mi impedisce di aprirmi con fiducia al futuro?
Cosa mi aiuta a vivere pienamente il mio presente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Giugno
2022
Ciò che abita il cuore
commento di Mt 7,15-20, a cura di Narciso Sunda SJ