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dolcemente viaggiare, rallentare per poi accelerare con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore.
Lucio Battisti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,27-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Mi lascio ispirare
“Io so che tu sai che io so” – mi hai detto sorridendo, come sotto i baffi! Penso a quante volte me lo dimentico, ma tu mi rassereni.
Tu sai tutte le volte che tento di strappare qualcosa in più alla vita; tu sai tutte le volte che lascio che qualcosa si strappi dentro; tu sai quando qualcosa mi è stato strappato via e ho creduto di perdermi, ma alla fine tu sai sempre strapparmi comunque un sorriso.
In realtà il tuo strappare è differente perché tu, anche strappando, dai: sei tu a darmi ancora un sorriso.
É di certo la tua voce a ridestarmi, a sorreggere la commozione di un semplice ricevere: ti spezzi tu stesso per darti, come facesti e continui a fare con il pane.
I greggi dei miei pensieri possono riposare, le lane candide quanto quelle ingiallite del mio sentire possono rifulgere come argenteo patire e dorato esultare alla tua luce.
Senza pretesa di possedere, controllare, strappare, non rimane che il continuo rinnovo di un’attesa: unità data per essere ricevuta dalla moltitudine, forza che si fa dolcezza di condivisione, grandezza accogliente che si fa piccolezza in preghiera.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho vissuto uno strappo?
Cosa mi dice la voce che mi unifica?
Cosa provo nel dare e cosa nel ricevere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Maggio
2022
Senza pretesa
commento di Gv 10,27-30, a cura di Mounira Abdelhamid Serra