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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c’è un campo. Ti aspetterò laggiù.
Rumi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,14-15)
Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.
Mi lascio ispirare
Oggi ci vengono forse proposte poche parole, ma quanto è ricca la parola di Dio per noi!
Si narra di un incontro, tra i discepoli di Giovanni e Gesù. Anche lui, per un certo periodo nella giovinezza, è stato un discepolo del battezzatore. La domanda che gli viene rivolta perciò non arriva da estranei o avversari. Proviene da chi ha condiviso con lui un pezzo di strada. Appare genuina e animata dal sincero desiderio di comprendere le ragioni di una novità nello stile di una pratica religiosa che è comune, antica e diffusa, quale è il digiuno. «Perché i tuoi discepoli non digiunano?».
In gioco non è tanto il digiuno in sé, ma il significato da attribuirvi. La risposta di Gesù guarda avanti, è impastata di futuro, è rivolta a noi. Perché digiunare oggi? Ci sono almeno tre motivi per farlo e tutti e tre pongono Gesù al centro.
È innanzitutto un esercizio di memoria. Con il digiuno noi ricordiamo il suo stile, l’invito a una vita essenziale, che non accaparra, che non accumula. È poi un modo per rinnovare la consapevolezza che lui è lo Sposo, che si prende cura di noi. Infine, il digiuno è un gesto rivolto al futuro, segno dell’attesa del suo ritorno e della pienezza che ci darà, lui che è fonte di acqua viva e pane vero.
Drammaticamente attuale il digiuno nella giornata di oggi, primo venerdì di Quaresima, per chiedere il dono della Pace, perché sono ancora attuali le parole di Pio XII: «Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra».
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali dimensioni della tua vita vorresti una maggiore essenzialità?
Quando hai sperimentato la cura di Dio nei tuoi confronti?
Acqua viva e pane vero: che cosa significano queste parole nella tua vita, se guardi davanti a te rivolto al futuro?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Marzo
2022
Ieri, oggi, domani
commento di Mt 9,14-15, a cura di Diego Mattei SJ