Ph. by Ossobuco, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons - Ph. by Ossobuco, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi.
Nelson Mandela
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,27-33)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Mi lascio ispirare
Io, Pietro, ho sentito parlare di Gesù dalla gente, mentre stavo in mezzo a loro, preparando una visita o accogliendo quelli che volevano incontrare il Maestro. Si erano fatti un’idea di lui piuttosto approssimativa, ma certamente basata sulla loro storia e sulle loro esigenze.
La mia conoscenza di lui è cresciuta nel gruppo dei discepoli. Abbiamo discusso, ci siamo anche scontrati, ma alla fine abbiamo scoperto che ognuno coglieva un aspetto di lui, e ne era testimone.
Sono dovuto passare per il silenzio. Solo il silenzio mi ha permesso di superare, lentamente, le mie attese interessate e accogliere il Signore nella sua bontà disarmante.
Infine, ogni volta che mi sono messo davanti, con il mio sdegno, con la mia irruenza, egli mi ha riportato dietro, a seguirlo. Mi imponeva di seguire non il mio senso di giustizia, il mio affetto sincero, ma lui, la sua parola, la coscienza che aveva della propria missione.
Stare tra la gente, il “voi” del gruppo, l’imposizione di tacere, il seguire sono quattro tappe necessarie, quattro modi in cui matura una vera conoscenza di Gesù. Ve le affido.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale esperienza curi di più, tra servizio, gruppo, solitudine e ascolto?
Quale tendi a trascurare?
Che cosa puoi fare per recuperarla?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Febbraio
2022
Perdersi e ritrovarsi
commento di Mc 8,27-33, a cura di Stefano Corticelli SJ