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Quello a cui opponi resistenza persiste.
Carl Gustav Jung
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Mi lascio ispirare
Ci sono giornate in cui non ci accorgiamo di vivere nella nostra testa. È facile perdersi nella frenesia e lasciarsi invadere dalla preoccupazione per le cose da fare. In questo scenario tendiamo a essere meno consci di ciò che accade al di fuori di noi. Siamo meno attenti nell’ascoltare chi ci rivolge la parola, più facilmente la nostra testa inizia a vagare su pensieri ricorrenti. Persistiamo ansiosamente nell’inarrestabile lavorìo mentale fino a quando lʼobiettivo non è raggiunto.
È in giornate come queste che abbiamo bisogno di Uno che ci dica “Effatà”, apriti.
È bello sapere che questo è reale, accade. È bello ritrovarsi in momenti in cui finalmente vediamo tutto più chiaramente, in cui i pensieri ritrovano la loro dimensione e torniamo in contatto con la realtà. E ci accorgiamo che le sfide che ci mettono in difficoltà sono le nostre occasioni per crescere.
Solo uno sguardo “aperto” riesce a cogliere la grazia che ci viene incontro, anche quando siamo lontani, e può provare gratitudine fino al punto da lasciarsi prendere dall’entusiasmo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che contesto ti capita di rimanere chiuso nelle tue preoccupazioni?
Chi diventerai accogliendo la sfida che ti trovi ad affrontare oggi?
Di cosa sei grato oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Febbraio
2022
Non resistere
commento di Mc 7,31-37, a cura di Ettore Di Micco