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Solo quando ci rompiamo, scopriamo di cosa siamo fatti.
Ziad K. Abdelnour
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Mi lascio ispirare
Un vestito strappato, del vino sparso a terra, dei cocci di ceramica.
Eccoci qua! a tanto sembra ridotta la nostra vita, in alcuni momenti.
Non ne abbiamo colpa. Non siamo stati noi a cucire la stoffa grezza o a versare il vino nuovo.
Manco ci avevamo pensato.
Eppure il danno è fatto. Da chi? Dagli altri, da Dio, dalla vita stessa? Forse da tutti e tre insieme?
Che colpa abbiamo se qualcuno si prende cura di noi, se ci comunica il Vangelo, mentre siamo tutto uno schema? Siamo troppo centrati su noi stessi e le nostre azioni, o, almeno, io lo sono, per poter accogliere la novità del Vangelo senza esserne travolti.
Il danno è fatto. Non capiamo più dove siamo, occorre ricominciare da capo.
Eppure Colui che ha creato l’universo saprà ben rimettere in sesto un vestito, saprà aggiustare un otre.
Saprà renderlo più bello di prima.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa mette in discussione le tue abitudini?
Che cosa viene a turbare le tue convinzioni?
Quando ti è sembrato di dover ricominciare da capo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Gennaio
2022
Più bello di prima
commento di Mc 2,18-22, a cura di Stefano Corticelli SJ