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“Abbi cura di te” io lo dico a me stessa,
davanti allo specchio c’è un’altra promessa,
di strada da fare ancora ce n’è, avrò cura di me.
Avrò cura di me, del mio lato migliore.
Arisa, Avrò cura di me
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
Quelle che leggiamo oggi sono parole che ci lasciano dei sentimenti contrastanti: come può un Dio che diciamo essere Amore minacciare l’uomo di colpirlo e di inseguirlo, come se volesse la sua morte? Più che una minaccia è un modo che il Signore ha per metterci in guardia, un po’ come se ci dicesse: «Prenditi cura di te o altrimenti ne paghi le conseguenze!».
Più in particolare sembra che il Signore Gesù ci chieda di prenderci cura di noi oggi per poter vivere bene il proprio domani. Se voglio vivere la pienezza del Regno dei cieli devo iniziare a vivere nell’amore del Padre già da oggi. Ed è vero per tutti gli aspetti della mia vita, e questo lo sa bene ogni studente che spende gran parte del tempo oggi a preparare il professionista di domani…
Le cose importanti della vita chiedono tempo e un lavoro continuo; la vita è qualcosa che siamo chiamati a lavorare ogni giorno, come un artigiano modella un oggetto sapendo che ogni minimo passaggio contribuisce alla forma finale dell’opera d’arte. C’è una preparazione del domani che parte da lontano: è oggi che preparo il padre o la madre che sarò; è oggi che preparo l’anziano che sarò; è oggi che preparo il me stesso che si troverà di fronte alla morte, e che la affronterà con paura o con la pace del cuore.
Ecco che allora sembra più chiaro: il Signore non ci sta minacciando, ma ci sta dando tutti gli strumenti per renderci uomini e donne liberi, non più schiavi dei disordini della nostra vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione il Signore mi ha invitato a prendermi cura di me?
Per cosa sto lavorando oggi?
Cosa rischia di rendermi schiavo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Novembre
2021
Prenditi cura di te!
commento di Lc 21,34-36, a cura di Leonardo Vezzani SJ