- Ph. Ester Cozzolino
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.
Tommaso Moro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Mi lascio ispirare
Molto spesso, nelle nostre vite, confondiamo il caos del mondo con quello interiore, creando una confusione tale da dimenticare ciò per cui è giusto lottare.
Più un obiettivo o una relazione ci appare complessa, più tendiamo a scappare.
Fino a che punto questo nostro eterno fuggire potrà salvarci?
Spesso ci vuole più coraggio a restare che ad andarsene, soprattutto quando la profondità di una relazione o di un obiettivo è incisa a fondo, come nel legno di quercia e recuperare quell’albero significa tagliarne i rami inutili e non l’intero tronco.
Poi ci sono volte in cui lasciare andare è il miglior modo per conservare ciò che di bello c’è stato e che adesso non può più essere.
La linea sottile tra i due estremi è molto fragile, e solo l’Amore di Dio può indicarci la strada da intraprendere.
L’importante è continuare a camminare, perché nessuna fine è realmente definitiva, neanche la morte.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Da cosa stai fuggendo in questo momento?
Cosa ti invita a restare?
Per cosa o per chi vale la pena rimanere e lottare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Novembre
2021
Cammina, non fermarti!
commento di Lc 21,12-19, a cura di Ester Antonia Cozzolino