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Com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore.
Franco Battiato, Bandiera bianca
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,38-44)
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Mi lascio ispirare
Gesù sta seduto di fronte al tesoro. Provo a sedermi affianco a lui.
“Ehi, Gesù, cos’è questo tesoro?”, mi vien da domandargli; intanto molta gente si accalca per dare qualcosa, tendono la mano, chi guardandosi attorno e rallentando i movimenti e chi fugacemente con sguardo basso, tutti comunque si allontanano compiaciuti.
“Così povera”, dice Gesù, e lo sguardo si posa su questa vedova. Lui giustamente fa notare come questa donna stia dando tutto quello che ha, a differenza del superfluo dato dai più ricchi e subito evidenzia come la misura del contributo sia non tanto quello che si dà, quanto il rapporto tra quello che si ha e quello che si dà.
“Ehi, Gesù, ma perché quella donna sta dando al tesoro tutto quello che ha?” Siamo nel tempio, il luogo di culto di ciò che è più caro al cuore, di quanto più desiderabile, il luogo in cui c’è ciò che tutti cercano, il luogo più importante specialmente per gli scribi, eppure loro non sono soddisfatti.
Allora qual è il tesoro?
Lo sguardo di Gesù è paziente e pieno di amore, lui ha dato tutto, davvero tutto, quello che aveva per il Padre e per noi; per questo è morto, per questo è resuscitato. Nulla ha perduto e tutto ha guadagnato e a ben vedere ha preso esempio dalla vedova, libera di dare tutto perché dal tutto sostentata.
Signore, tra i tanti scribi e folle che abitano la nostra anima, donaci la calma e l’indifferenza necessarie per capire cosa davvero abbiamo, liberandoci dall’affanno della mancanza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è il mio tesoro? Cosa desidero?
Come mi condiziona quello che mi manca?
Cosa ho e cosa posso mettere in gioco oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Novembre
2021
Liberi di dare tutto
commento di Mc 12,38-44, a cura di Mounira Abdelhamid Serra