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Che cos’è un passo? È il possibile di fronte al tutto.
Padre Gian Maria Polidoro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,28b-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Mi lascio ispirare
Una volta tanto gli scribi ci fanno una bella figura, nel Vangelo. È molto bello questo scambio tra Gesù e “l’esperto” della Torah. C’è grande sintonia tra loro: la domanda del primo mette in moto la riflessione del Signore e la sua risposta diventa stimolo per lo scriba, per approfondire il senso del più importante comandamento. Magnifico scambio di complimenti!
Forse perché non è così ovvio che una persona “profondamente religiosa” sia così aperta alla novità dello Spirito (come lo è questo scriba) e, quindi, ha bisogno di essere sostenuto da Gesù. E Lui non ha bisogno di avere sempre l’ultima parola o di “colpire basso” l’avversario. In fondo il suo grande desiderio è che tutti si salvino, tutti incontrino la vita, tutti… anche le persone religiose, gli scribi e i farisei. Anche noi, scribi e farisei dei nostri giorni!
Non sei lontano dal Regno, hai la bussola per camminare verso il Signore.
Cosa sono gli olocausti e i sacrifici se non le pratiche che troppo in fretta si trasformano in esteriorità?! Se questo era vero allora, lo è anche oggi!
L’esperienza del Covid, insieme a tanto dolore, ha messo a nudo la crisi profonda che da molti anni stiamo attraversando come società e, in particolare, come chiesa occidentale… guai a cercare solo di tornare a ciò che, zoppicando, un po’ funzionava, prima della pandemia! Guai ad accontentarsi degli olocausti e dei sacrifici! Siamo stati diversi mesi senza l’Eucaristia con il popolo, addirittura senza la celebrazione della Pasqua! Dopo, l’unico commento è stato il sollievo, la gioia di aver ripreso a celebrare pubblicamente. Solo questo? Ma non abbiamo imparato nulla da quanto accaduto? Non ci siamo accorti che dal basso forse sta nascendo qualcosa? Forse sono piccolissimi movimenti, vagiti dello Spirito che solo uno sguardo d’amore più profondo, una libertà interiore più limpida può riconoscere… Amare il Signore sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi, non potrebbe essere interessante anche in questo senso?
Cosa vuol dire mettere in pratica il comandamento per noi, Chiesa italiana, oggi? Come evitare che gli olocausti e sacrifici si trasformino in ciò che è rassicurante, stabilito, come aprire strade per la buona Notizia: “non sei lontano dal regno di Dio”?!
Il prossimo Sinodo della Chiesa italiana… occasione o tentazione?!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è la tua bussola per camminare verso il Signore?
Quale novità dello spirito sta operando in te?
Cosa vuol dire per te evitare olocausti e sacrifici?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Ottobre
2021
La chiave del Regno
commento di Mc 12,28b-34, a cura di Stefano Titta SJ