Ph. from Pxfuel -
Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.
Muriel Barbery
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,1-9)
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Mi lascio ispirare
Gesù prende la parola, Dio prende potere su Sé stesso per concederci tempo, misericordia, cura. Dinanzi alla morte siamo tutti uguali; aver vissuto per il bene o per il male o incuranti di queste categorie non muta il fatto che tutti andiamo incontro al momento della fine di questa vita e non sappiamo quando ciò avverrà. Il perché e il come non mutano il fatto che moriremo.
Gesù rompe lo schema del senso di colpa e della punizione e riordina la prospettiva del perché e del come viviamo; distoglie la nostra attenzione dalle aspettative del futuro e dalle sterilità del passato per mostrare quanto sia importante darsi una possibilità nel presente. Egli si prende la responsabilità di proporci il ritorno ad una vita piena, ora.
Il contadino della parabola intercede per il fico, ottiene dal padrone fiducia e pazienza, offre all’albero la sua cura, la sua fatica e il nutrimento. La delusione del padrone della vigna, la speranza del contadino, il bisogno di cure e di tempo del fico sono tutte sfumature che possiamo cogliere nel nostro animo nella nostra relazione personale con Dio e con la vita.
Basta avere paura e basta dare forza ai sensi di colpa.
Il momento di cambiare e tornare all’essenziale è ora, quindi quello che possiamo facciamolo, non perché dobbiamo morire ma perché possiamo vivere e possiamo farlo a pieno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando una paura ti ha impedito di vivere a pieno?
Quale senso di colpa offri oggi al Signore, perché te ne liberi?
Che cosa offri a Dio oggi, perché possa portarvi vita nuova?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Ottobre
2021
Il perché e il come
commento di Lc 13,1-9, a cura di Rete Loyola (Bologna)