Ph. by Matteo Suffritti -
Chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quel che vuole.
Chi domanda altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che domanda.
Chi non opera per Cristo, non sa quel che fa.
San Filippo Neri
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,19-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Mi lascio ispirare
Una vita a gestire oggetti, titoli, contatti, foto, documenti. Tanto ingegno impegnato per mettere qualcosa al sicuro. Magari brigando, difendendomi o attaccando senza troppi scrupoli. Il mio tesoro: quel trampolino da cui accedo al mondo, piedistallo da cui ammirarlo o esserne ammirati, una rete che mi protegga se inciampassi, se cadessi. Speranza spesso costosissima, spesso fragilissima, di mettermi in qualche modo al sicuro. Tante vite che si consegnano mani e piedi legati alla paura del ladro e del verme che possono toglierci il nostro fondamento, il nostro bene.
Con coraggio Gesù ci invita a farci domande fondamentali. Dove si appoggia il vostro cuore? Dove si fondano le vostre vite? Il tesoro del maestro è la fiducia luminosa nel mistero del Padre, la sua vita libera si fonda in quell’amore buono che nulla può incrinare.
I discepoli sono messi a contatto con la radicalità serena della sua consapevolezza. Si può vivere più semplicemente, con tanto o con poco, pellegrini sulla terra, nella luce di cieli aperti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dove si appoggia il mio cuore? Dove si fonda la mia vita?
Di quali ladri, di quali tarme ho paura?
Cosa sento quando mi lascio incontrare dal volto luminoso di Gesù, dal suo modo di guardare il mondo e il cielo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Giugno
2021
Preferisco il paradiso
commento di Mt 6,19-23, a cura di Matteo Suffritti SJ