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La regola del cielo è la perfezione. La regola dell’uomo è la ricerca della perfezione.
Johann Wolfgang Goethe
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mi lascio ispirare
Andare oltre, per essere veramente figli del Padre celeste. Nel suo discorso della montagna, Gesù non può e non vuole fermarsi al dovuto, a ciò che ci è stato comandato di fare, fossero anche pratiche di per sé già positive.
Quel “di più” che Gesù indica non è una specie di scalata ulteriore della montagna, per cui è bravo solo chi ci riesce: si rischierebbe di sostituire un farisaismo con un altro, forse pure peggiore, che rischierebbe di equipararci a Dio. No, quel che propone Gesù è un andare oltre perché tutti ci si senta fratelli, figli del Padre.
E allora l’amore diventa qualcosa che è parte di noi, del nostro essere indipendentemente dalla ricompensa ricevuta o meno, superando le simpatie o meno (“odiare” – va ricordato che in ambito ebraico non ha la connotazione estremamente negativa che ha acquisito nel nostro linguaggio).
Gesù, sembra dire, vuole che l’atteggiamento di chi lo segue sia quello straordinario della relazione che diventa il segno di una appartenenza rinnovata al Regno dei Cieli. Questo fa sì che si sia perfetti, che anche in questo caso non va visto come nostro successo, ma come apertura incondizionata al Dio Padre di tutti. L’amore, per sua natura, non dipende dal risultato: si ama perché si ama.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando per amore e con amore ti sei sentito perfetto come il padre tuo?
In quali ambiti della tua vita l'attesa di una ricompensa rischia di farti perdere il gusto?
Oltre cosa ti senti chiamato ad andare per essere pienamente figlio di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Giugno
2021
Perché si ama
commento di Mt 5,43-48, a cura di Lino Dan SJ